Strumenti di attuazione del piano nazista di sterminio della “razza inferiore” furono i campi di concentramento.
Inizialmente destinati alla detenzione e sfruttamento del lavoro coatto dei vari “nemici di stato” oppositori politici, esponenti del clero ribelli, rom, omosessuali, testimoni di Geova provenienti da varie parti d’Europa, poi divenuti vero e proprio strumento di eliminazione di milioni di ebrei.
Il primo campo di concentramento e sterminio fu quello di Dachau aperto in territorio tedesco nel 1933.
Al 1940 risale quello di Auschwitz, il più grande, simbolo dell’olocausto.
Scesi dai treni merci i deportati venivano selezionati dagli ufficiali delle SS e in base all’abilità o inabilità al lavoro venivano inviati al lavoro nel campo o nelle camere a gas.
Spesso i prigionieri venivano usati come cavie per esperimenti.