Nato a Olcenengo nel 1875, padre di Piero Angela, Carlo Angela si laureò in medicina e specializzò in neuropsicologia. Nel dopoguerra decise di partecipare alla vita politica italiana, militando nel gruppo socialista di Bonomi. Sulle pagine del giornale “Tempi Nuovi” accusò Mussolini di aver ucciso Matteotti e per la conseguente rappresaglia al giornale fu costretto a fuggire a San Maurizio Canavese, dove divenne direttore di una clinica psichiatrica. È proprio qui che Carlo Angela riuscì a salvare le vite di molti ebrei, disertori e antifascisti, falsificando le cartelle cliniche e offrendo rifugio all’interno della clinica, mettendo a rischio la propria vita.