Giusto Perlasca

Nato a Como nel 1910, laureato in Giurisprudenza, poi segretario comunale in provincia di Padova, Giorgio Perlasca, aderì in un primo momento al fascismo di prima ora, dannunziano e nazionalista, poi se ne allontanò all’indomani dell’alleanza con la Germania e dell’entrata in vigore delle Leggi Razziali contro gli ebrei italiani del 1938.
Nell’inverno del 1944-45, quando iniziarono le persecuzioni sistematiche, le violenze e le deportazioni contro gli ebrei, Perlasca si trovava a Budapest con lo status di diplomatico. Qui, fintosi console spagnolo, riuscì a salvare dallo sterminio nazista 5218 ebrei ungheresi.
Questa storia, taciuta anche alla sua famiglia, fu riportata alla luce negli anni ’80 da alcune donne ungheresi che si misero messesi alla ricerca di quel diplomatico spagnolo che le aveva salvate “Jorge Perlasca”, scoprirono che si trattava dell’italiano Giorgio Perlasca.