VALIGIE

Dopo la conferenza di Wannsee del 1942, il governo tedesco diede avvio a quella che fu definita la “soluzione finale”, ossia il piano di eliminazione totale degli ebrei d’Europa. Milioni di ebrei furono deportati tramite convogli ferroviari nei campi di sterminio, con la convinzione di essere re-insediati in campi di lavoro ad est, in realtà nell’assoluta inconsapevolezza del proprio terribile destino.

Stipati in treni merci, in spazi angusti, bui, sovraffollati, troppo freddi o troppo caldi, maleodoranti, in assenza di acqua e cibo, i deportati spesso morivano prima di giungere a destinazione.

Le valigie…bagagli simbolo del viaggio, ricchi di effetti personali, custodia di identità, di normalità, diventano simbolo di una destinazione di morte, accompagnano uomini, donne, bambini ingenui, inconsapevoli, verso i campi di concentramento.

Quei bagagli, già all’entrata dei campi venivano rubati dai nazisti e accatastati con lo scopo di spogliare, di privare i prigionieri della propria quotidianità, della propria identità, così da annientarli non solo fisicamente ma anche nell’animo.