Presepe Natale 2014 – L’amore genera amore.
Anche quest’anno, nel presepe di Don Pasquale Cotugno, parroco della parrocchia di San Domenico a Cerignola, Dio nasce tra gli ultimi e sceglie come capanna il muro sulla striscia di Gaza.
Racconta un conflitto infinito, che rimane senza vincitori ne vinti, ma solo con tanti morti… come ogni guerra promette!
Il grave conflitto in Siria ha già provocato 200.000 morti e oltre la metà della popolazione costretta a lasciare la propria abitazione.
A livello politico si susseguono inascoltate le richieste, in primis quella di Papa Francesco, per una tregua e per l’apertura di corridoi umanitari. Il Santo Padre ha ricordato “l’encomiabile sforzo di quei Paesi, soprattutto il Libano e la Giordania, che con generosità hanno accolto nel proprio territorio numerosi profughi siriani” (dal Discorso di lunedì 13 gennaio al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede) e a maggio si è recato lui stesso in Medio Oriente per sostenere ogni sforzo per la pace in quella martoriata regione.
La Siria si ritrova oggi con oltre il 50% della popolazione in gravi condizioni di precarietà e a rischio vita.
Giordania, Libano, Turchia, Iraq, Egitto sono solo alcune delle nazioni che accolgono circa 2,5 milioni di rifugiati siriani.
I negoziati per il terribile conflitto che dilania il Paese da tre anni – e che ha causato circa 200.000 vittime e un immenso fiume di rifugiati nei paesi vicini – non hanno avuto esiti. Sono ormai più di 13 milioni i siriani bisognosi di assistenza, tra profughi in Libano, Giordania, Turchia, Iraq, Egitto, e sfollati interni .
“Gli ultimi avvenimenti, soprattutto in Iraq e in Siria, sono molto preoccupanti. Assistiamo ad un fenomeno di terrorismo di dimensioni prima inimmaginabili. Tanti nostri fratelli sono perseguitati e hanno dovuto lasciare le loro case anche in maniera brutale. Vorremmo dare il maggiore aiuto possibile alle comunità cristiane per sostenere la loro permanenza nella regione. Non possiamo rassegnarci a pensare al Medio Oriente senza i cristiani…”.
Le parole di Papa Francesco trovano riscontro anche negli incontri che una delegazione della Conferenza Episcopale Italiana – guidata dal Segretario generale, Mons. Nunzio Galantino – ha avuto visitando la scorsa settimana i campi profughi a Erbil, nel Kurdistan iracheno.
Insieme alla riconoscenza sia per il milione di euro messo a disposizione dalla CEI per la prima emergenza che per i 2 milioni e trecentomila euro destinati alla costruzione di un’Università cattolica – entrambi stanziati dai fondi otto per mille – i Vescovi locali hanno chiesto di avviare una collaborazione a più lunga scadenza.
Caritas Italiana si è così fatta promotrice di alcune proposte concrete, su cui si chiede alle famiglie, alle parrocchie e alle diocesi di convergere, per quanto sarà loro possibile.
La prima (denominata “Progetto Famiglia”) riguarda la realizzazione di gemellaggi con famiglie di profughi, finalizzati ad assicurare un minimo dignitoso a una famiglia di 5 persone. Ci si può impegnare per un mese (140 euro), per un trimestre (420 euro), per un semestre (840 euro) o per un anno (1.680 euro).
La seconda (“Progetto Casa”) concerne l’acquisto di 150 container per l’alloggio di altrettante famiglie. In questo caso, il costo è di 3.140 euro per unità.
Infine, la terza iniziativa (“Progetto Scuola”) riguarda l’acquisto di 6 autobus per il trasporto dei bambini in 8 scuole a Erbil e a Dahuk: ogni pullman costa 40.720 euro.9